mercoledì 25 aprile 2012

La caduta degli dèi



C’è un giocatore solo al centro del campo. È piccolo. Ha la maglia alzata sopra la testa; forse sta tentando di nascondere il suo volto al pubblico. Vicino, i compagni hanno facce tristi. L’arbitro ha da poco fischiato la fine dell’incontro. Il giocatore, protetto dalla sua immensa finitudine, vorrebbe scomparire. I giornali parlano già di tradimento. Meno male che lui, ora, non può leggerli. Rimarrebbe così deluso. È vero, ha sbagliato un rigore, forse quello decisivo. L’ha mandato sulla traversa. Che dire. Non è come l’Altro, tutti lo sanno. Che dire, un pezzo di legno ha fatto rimbalzare con perfetta simmetria una sfera di cuoio davanti a migliaia di persone rimaste deluse. E sorprese. Capita. Anche agli dèi. E quando scendono in terra forse ci rendiamo conto di quanto ci servirebbero. E di quanto ci sono mancati.

Raffaele Nappi

Nessun commento:

Posta un commento