Un’altra domenica mattina da raccontare, quando il cielo si sveglia con fatica, drogato dal sonno. L’atmosfera dorme insieme agli umani, la pressione non è così densa, la forza di gravità non così forte. Qualcuno cammina dondolando sulle gambe aggrappandosi all’aria. Gli altri, volando come bolle di sapone intrappolate nel caos. Ma non è un caos cattivo. Il ballo tribale che li muove ha delle gerarchie nascoste anche ai saggi. Nessuna bolla si scontra, tutte si fondono. E tutti gli umani allora cominciano a scoprire il senso delle cose. Ho visto una bolla di sapone baciarsi con un’altra: all’interno c’era una vecchia timida e un signore educato. Troneggiavano in un sigillo ora sottile, ora sublime, specchiandosi davanti al sole crescente. Il Caos questa volta è stato buono. Li ha fatti incontrare. E per una volta, prima di morire, ho visto la vecchia sorridere. Aveva trovato il suo senso.
Raffaele Nappi
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