- Sa, penso che lei debba farsi sentire di più.
- Lei dice?
- Certo. A volte è difficile starle dietro.
- Mi dispiace, ci soffro.
- Lei, ci soffre? Può provare la sofferenza? Lei sa cosa significa sofferenza?
- Certo che lo so. Io soffro più di quanto lei pensa.
- Certo, è difficile a pensarsi.
- Deve sforzarsi. È il rumore d fondo che ti distrae.
- È così tremendamente bello…
- Deve smetterla di ascoltarlo. Non deve guardare l’orizzonte ma il dettaglio.
- Nel dettaglio non la vedo. Riesco solo a pensarla quando catturo l’orizzonte.
- Stia tranquillo. È l’errore che fanno quasi tutti. Pensare al resto…
- Il resto è la mia vita.
- Io le dico che il resto della sua vita non è che una minima parte dell’orizzonte.
- Mi è difficile crederla.
- Io non ci scommetterei. La vedo titubante.
- Sono titubante, lo ammetto. È lei a rendermi nervoso.
- Nervoso? Non deve pensare alla mia compagnia. Sono solo un punto.
- Un punto? E perché?
- Indistinto.
- È quello che mi fa più arrabbiare di lei!
- È quello che mi rende più felice di voi.
- Perché non si rivela in un posto e basta?
- È così divertente sorprendervi quando meno ve l’aspettate.
- Lei è più simpatico di quanto pensassi.
- C’avrei scommesso.
- Perché, se mi posso permettere?
- Perché vi conosco come le mie emozioni più vere, eppure mi sorprendete ogni volta.
- Noi? Sorprendiamo Lei? Non scherziamo!
- Se solo poteste sapere.
- Cosa?
- Sa tenere un segreto?
- Spero di meritarlo. Mi sconvolgerà?
- Temo proprio di sì. Lo vuole ancora sapere?
- Temo di no.
- Io glielo dico lo stesso. Anche io ho bisogno di voi.
Silenzio.
- Mi ha sentito?
- Cosa?
- Come cosa? Il segreto.
- Ecco, mi sono distratto un’altra volta.
- (Meno male. Penso che nessuno lo saprà mai.)
- Ora basta darsi del lei.
- Se lo dice lei.
- Andiamo?
- Andiamo.
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