Fili aggrovigliati in una giungla di pensieri, aggrappati
tra di loro per non perdersi. Anime che si consolidano in un tondo riccio
dorato, dove al riflesso la luce scivola come un bambino felice. Una massa
ordinata e candida, avvolgente e imperiosa, fluttuante quando fa a cazzotti con
il vento e brillante quando incontra l’acqua. Piccoli mondi uniti che si
tengono stretti e ci tengono compagnia, sempre, anche quando non ce ne
accorgiamo. Invisibili ma potenti simboli di indipendenza e ribellione. Protettori
fulgidi dei nostri pensieri più intimi. Cascate delle nostre lacrime, tettoia a
contatto con la sfera celeste, candidi fulmini sparsi sul mondo interiore. Sulla
terra non ce n’è uno senza. Almeno alla nascita. E chi li perde rimane col
rimpianto di una volta, col ricordo ancora intatto di quando una mano riusciva
ad afferrare piccole increspature sul mare del mondo.
Raffaele Nappi
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