lunedì 23 aprile 2012

Di cosa parliamo quando parliamo di c...


Fili aggrovigliati in una giungla di pensieri, aggrappati tra di loro per non perdersi. Anime che si consolidano in un tondo riccio dorato, dove al riflesso la luce scivola come un bambino felice. Una massa ordinata e candida, avvolgente e imperiosa, fluttuante quando fa a cazzotti con il vento e brillante quando incontra l’acqua. Piccoli mondi uniti che si tengono stretti e ci tengono compagnia, sempre, anche quando non ce ne accorgiamo. Invisibili ma potenti simboli di indipendenza e ribellione. Protettori fulgidi dei nostri pensieri più intimi. Cascate delle nostre lacrime, tettoia a contatto con la sfera celeste, candidi fulmini sparsi sul mondo interiore. Sulla terra non ce n’è uno senza. Almeno alla nascita. E chi li perde rimane col rimpianto di una volta, col ricordo ancora intatto di quando una mano riusciva ad afferrare piccole increspature sul mare del mondo.

Raffaele Nappi

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