mercoledì 9 maggio 2012

In Memoriam



Proiettili. Migliaia di proiettili lanciati nell’aria, che disegnano scie infinite e inestricabili. Migliaia di bossoli sparsi nel vuoto, a perforare le nuvole, a baciare il vento. Sono lucidi mentre danzano immersi nel riflesso del sole. Scorrono veloci come fendenti fino a intrappolarsi nella carne. Poi, una volta giunti a destinazione, rimangono infetti nelle anime di chi hanno abitato. Agitano il ricordo, spargono lacrime. Commuovono il mondo. O forse no. Rimescolano le carte del destino, o forse lo intrappolano in un futuro già scritto. Eseguono gli ordini.
Dietro ogni proiettile c’è una pistola, un mitra, un fucile, un’arma. Dietro ogni arma c’è una mano. Dietro ogni mano c’è un uomo. Dietro ogni uomo c’è un cuore, un’anima. Dietro ogni anima c’è un colpevole e un vincitore. Dietro ogni colpevole c’è una vittima. Una vittima di mafia, di camorra, di terrorismo. Una vittima della società. Una vittima che non avrà pace perché morta ingiustamente. Una vittima che pensa sulla coscienza di tutti e di nessuno. Una vittima che forse è meglio dimenticare.
E allora dimentichiamo bellamente tutti insieme. Lasciamo sospesi nel ricordo le nostre anime morte. Lasciamole lamentare, gridare giustizia. Abbandoniamo il passato a chi ne è stato il colpevole e rendiamogli onori. Chiudiamo il cuore ai richiami di ciò che non c’è e guardiamo il futuro. Quello dei sogni, quello dove ci aspettano i desideri. Quello dove il passato è solo un ricordo. E, forse, nemmeno quello.

A tutte le vittime del terrorismo e a te, P.

Raffaele Nappi

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