Pulp Fiction U.S.A. 1994, di QUENTIN TARANTINO,
con JOHN TRAVOLTA, SAMUEL L. JACKSON,TIM ROTH, AMANDA PLUMMER, ERIC STOLTZ.
La pellicola si divide in quattro episodi che,
nonostante non seguano un ordine temporale logico, alla fine si intrecceranno
tra loro e sfoceranno nel la situazione
Bonnie; l’epilogo si riallaccia a sua volta alla scena iniziale del film,
andando a chiudere un cerchio temporale volutamente illusorio. Tutti gli
episodi che ci vengono presentati hanno in comune l’evento del paradosso che ha il potere di sovvertire la
quotidianità: Jules che cita la Bibbia prima di freddare le vittime; i due
killer che scampano ad una raffica di mitra a pochi mitra di distanza (intervento
divino o pura coincidenza?); la siringa di adrenalina che Vincent, tremolante,
è costretto a conficcare nel petto di Mia (moglie del boss) che va in overdose
dopo aver sniffato eroina; il boss stesso che, dopo aver incontrato ed
inseguito il pugile che lo aveva tradito, subisce una tortura sodomita da un
poliziotto schizoide in un negozio di ferramenta nel quale era entrato per caso;
l’hitman bianco Vincent che viene banalmente ucciso dalla sua stessa vittima a
causa di un “bisogno” improvviso; infine ancora entrambi i killer costretti a
ripulire la loro auto da sangue e frammenti di cervello per aver fatto
casualmente saltare in aria la testa di un traditore del boss Wallace. In
conclusione possiamo aggiungere che Pulp Fiction è sicuramente un cult:
nonostante le continue citazioni e allusioni resta comunque un film a suo modo
originale.
Marco
e Domenico
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