La dolce vita Italia-Francia 1960, di FEDERICO
FELLINI, con MARCELLO MASTROIANNI, ANITA EKBERG, ANOUK AIME’E, YVONNE FURNEAUX,
ALAIN CUNY.
Nonostante sia circondato
da un alone di negatività e mistero non si può negare la grandezza e
l’originalità di un film che, a distanza di cinquantadue anni, suscita ancora
emozioni uniche soprattutto per le scene di forte impatto morale, culturale e
psicologico.
La vita di Marcello
attorno alle notti mondane di Via Vittorio Veneto (tra l’altro ricostruite a
Cinecittà) in compagnia del fotoreporter Paparazzo (da qui è stata coniata
l’espressione attuale per indicare i fotografi sempre in cerca di nuovi scoop)
con il quale è sempre in prima linea negli avvenimenti scandalistici che contano
a Roma; di donne ricche (con cui intraprendere relazioni extraconiugali); di
stelle del cinema con cui balla fino all’alba e si immerge nella famosa
fontana. Indimenticabili le feste improvvisate nelle ville della borghese
aristocrazia romana di cui il personaggio incarnato da Mastroianni è il
principale, e più richiesto, protagonista. L’insensatezza e la superficialità
di questa vita porta successivamente Steiner, scrittore e conoscente di
Marcello, all’omicidio dei suoi bambini e al suicidio, che in questo mondo
insensibile e sconclusionato può sembrare l’unica via di uscita.
Per onorare la
Repubblica Italiana, ricordiamo che la R.A.I. ebbe il barbaro coraggio di
trasmettere quello che è stato considerato dai migliori critici uno dei
capolavori assoluti di tutti i tempi nel 1976 ben sedici anni dopo la sua
uscita.
Marco e Domenico
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